giovedì 13 ottobre 2011

I neonati dormiglioni saranno più alti

Quando i bebè fanno tanti riposini e dormono più ore del solito vuol dire che il loro corpo si sta allungando, stanno crescendo di statura.
E’ quanto dimostra uno studio condotto da Michelle Lampl, della Emory University di Atlanta, i cui risultati saranno pubblicati sulla rivista Sleep.
L’esperta ha esaminato, coinvolgendo i rispettivi genitori, il sonno di 24 bebè, dalla nascita fino al 17/imo mese di vita.
La ricercatrice ha chiesto ai genitori di tracciare un diario dettagliatissimo del sonno dei figli e poi ha esaminato i neonati a più riprese per vedere la loro crescita ed evidenziare episodi di crescita ‘repentina’.
E’ emerso che un aumento complessivo medio giornaliero di 4,5 ore di sonno e anche un aumento del numero di dormitine giornaliere è legato a un aumento di statura entro le 48 ore in cui il sonno extra è stato registrato. Secondo la sua analisi la probabilità di un episodio di crescita aumenta in media del 43% per ogni dormitina in più e del 20% per ogni ora di sonno in più del consueto.
L’ipotesi ventilata da Lampl è che questi ‘sprazzi’ di crescita legati al sonno siano almeno in parte spiegabili col fatto che all’inizio del sonno e nella sua fase profonda l’organismo aumenta la produzione di ormone della crescita.
Questo studio rafforza l’idea che quando i bambini si svegliano di notte con dolori alle gambe è per via della crescita in atto.
Sarà vero?

                                                                                                                  (Fonti varie)

La "zuccherodipendenza"

Lo zucchero, sia il saccarosio che mettiamo comunemente in tè e caffè, sia il fruttosio presente in moltissimi alimenti confezionati e bibite, è nemico della nostra salute: è tossico, dà dipendenza e il suo utilizzo dovrebbe essere addirittura regolamentato. A dirlo, intervistato dal magazine britannico New Scientist, è Robert Lustig docente di pediatria presso la University of California di San Francisco. Lustig è divenuto una 'star' di Youtube su cui la sua lectio magistralis 'zucchero: l'amara verita« è stata vista da milioni di persone. «Ci sono ormai molte prove - spiega Lustig - del fatto che mangiare troppi zuccheri semplici, appunto lo zucchero raffinato, il fruttosio e tutti i cibi che contengono entrambi, non solo contribuisce all'epidemia mondiale di obesità ma apre anche la strada a diabete e malattie cardiovascolari«. »Non è solo una questione di calorie assunte - aggiunge - ormai è sempre più chiaro che le calorie non sono tutte uguali, ovvero ci sono cibi che a parità di apporto calorico fanno più male di altri. Quelli che contengono zucchero sono i primi della lista: bibite, snack, in generale cibi spazzatura che spesso e volentieri sono economici ma di cattiva qualità dal punto di vista nutrizionale. Il fruttosio, che come suggerisce il nome è presente nella frutta, è a più alto valore energetico del glucosio e viene aggiunto a tantissimi cibi confezionati, dai pelati alla passata e naturalmente a bibite e snack. L'abuso di zucchero fa male alla salute e ne andrebbe regolamentato l'utilizzo, sostiene Lustig. Ne mangiamo molto, continua, innanzitutto «perchè dà dipendenza; e le industrie alimentari sanno che quando aggiungono fruttosio ai loro prodotti ne compriamo di più. Ecco perchè il fruttosio è ovunque».


                                                                                     (Fonte: www.leggo.it)

Chi dorme non .... ingrassa....

Chi dorme non piglierà pesci, ma per lo meno non ingrassa. Uno studio americano, presentato all’American Thoracic Society International Conference, a San Diego, ha messo in fatti in luce che la mancanza di sonno fa male alla linea femminile e fa metter su chili di troppo. Il ricercatori della Case Western Reserve University di Cleveland, hanno preso in esame ben 68.183 donne di mezza età, senza particolari disturbi, arruolate per il
celebre Nurses Health Study. Nell’‘86 le partecipanti hanno risposto a una serie di domande sulla qualità e la quantità del sonno, e poi, per 16 anni sono state controllate riguardo alle condizioni di salute, al peso e allo stile di vita.
Dai dati raccolti in questi anni, è emerso che quanto minori erano state le ore di sonno, quanto maggiore è stata la tendenza a ingrassare. Chi dormiva cinque ore a notte, all’inizio dello studio già pesava quasi tre chili in più di chi ne dormiva sette, ed è ingrassato più spesso negli anni seguenti.
Dormire soltanto per 5 ore a notte aumenta del 32 per cento le probabilità aumentare di 15 chili negli anni a venire, e del 15 per cento le probabilità di diventare obese rispetto a un “sonno” di almeno 7 ore. Anche dormire 6 ore ha effetti negativi sul peso, facendo salire del 12 per cento le probabilità di un significativo aumento di peso, e del 6 per cento le probabilità di sfociare nell’obesità.
Dat tempo si cerca di capire questo effetto paradossale. Luigi Ferini Strambi, responsabile del centro di medicina del sonno del San Raffaele di Milano, spiega che “dormire poco altera l’equilibrio tra due proteine: la leptina, prodotta dalle cellule adipose, che dà il senso di sazietà e la grelina, prodotta dalle cellule di stomaco intestino,
che stimola l’appetito. Negli insonni la i livelli di leptina non salgono come dovrebbe, mentre la grelina aumenta: il risultato è che l’insonne è a rischio di disturbi alimentari”.
Un meccanismo che sembra risalire all’età della pietra, quando l’uomo in perenne pericolo stava sveglio e aveva bisogno di più energie: oggi questo retaggio dei nostri avi spinge l’insonne ad aprire e chiudere il frigorifero più spesso. Questa situazione è ben specchiata da molti studi che confermano la correlazione tra disturbi del sonno e rischio di diabete, a causa proprio degli squilibri ormonali determinati da un sonno di cattiva qualità.
Tuttavia lo studio appena pubblicato sembra rimescolare le carte. Infatti le donne coinvolte nella ricerca avevano caratteristiche simili, e non presentavano differenze che potessero spiegare perché quelle che dormivano meno ore pesassero di più. Quelle che dormivano almeno 7 ore non facevano più attività fisica delle colleghe che dormivano meno, né si alimentavano meglio. Anzi, le donne che dormivano meno, mangiavano anche meno. L’ipotesi degli americani è quella che il sonno influenzi la velocità del metabolismo basale di un individuo (uomo o donna che sia), e che dormire sette, otto ore a notte aumenti il tasso e l’efficienza del metabolismo: dormire aumenta il consumo di calorie a riposo.
Non è però escluso che dormire poco alteri gli equilibri ormonali, magari proprio quelli collegati all’introduzione di calorie o al senso di fame e sazietà, o che chi dorme poco, si muova complessivamente meno, magari stando più seduto.

Pc e smartphone causa di cervicale...

In principio è stato il «texter's thumb» (il pollice del «digitatore di messaggi»), ora invece la nuova patologia che affligge i «patiti» del telefonino e del pc ha un nuovo nome: «text neck» (collo «da messaggi»). Ad identificarla sono stati i chiropratici inglesi, che lanciano l'allarme: sempre più pazienti soffrono di dolore al collo a causa di quella brutta abitudine a stare curvi per mandare un email o un sms e tutte le applicazioni «extra» dei pc e dei cellulari, dilatando il tempo in cui restiamo incollati allo schermo, non fanno che aumentare il problema. Il peso del collo è di circa quattro chili e mezzo e secondo gli specialisti piegarlo da un lato come spesso facciamo per vedere meglio rende più difficile sostenerlo, aumentando le possibilità di dolore e di rigidità, che si irradiano lungo spalle, braccia e polsi. Tutto ciò può portare a sviluppare a lungo andare anche l'artrite. Rachael Lancaster, chiropratica, spiega: «Immaginatevi seduti sulla vostra caviglia lateralmente per 10 minuti. La sentireste rigida e dolorante una volta tornata nella sua posizione naturale. Questo è ci• che fanno le persone con i loro colli» E Nicola Hunter, fisioterapista aggiunge: «La testa e il collo che si spostano in avanti alla fine portano ad una inversione della curva naturale del collo: i cambiamenti posturali che si verificano come conseguenza possono portare a seri problemi». Il problema, spiegano gli specialisti, è che i muscoli sono progettati per flettersi e ritrarsi e farli rimanere a lungo in una posizione fissa li mette sotto stress. A rischio sono soprattutto le donne con un collo esile e chi fa una visita sedentaria e non è quindi abituato a muovere neanche gli altri muscoli. 


                                                                                (Fonte: www.leggo.it)