lunedì 3 giugno 2013

Quando il movimento diventa malattia: la VIGORESSIA


E’ il 1993 quando la vigoressia viene per la prima volta descritta in una pubblicazione scientifica, ed il termine stesso con il quale oggi la si definisce non è ancora stato coniato. I modi per definirla si sono, in questi anni, moltiplicati, parlando di bigoressia o più genericamente di complesso di Adone.
Il disturbo dell’immagine corporea si manifesta con una esasperazione estrema dell’ alimentazione e la difficoltà a porsi in contatto con il mondo esterno, la mancanza di considerazione per se stessi e del proprio mondo personale, la sfiducia, fino ad arrivare alla denigrazione del proprio corpo e alla totale insoddisfazione per la propria forma.
In particolar modo, gli uomini affetti da questo disturbo pensano di avere dimensioni corporee troppo piccole, spesso presentano altre caratteristiche psicologiche a rischio per disturbi mentali come ad esempio disturbo dell’umore, depressione, ansia, tendenza all’isolamento sociale, elevati livelli di perfezionismo, narcisismo e aggressività, scarsa autostima e infine disturbi del comportamento ossessivo-compulsivo.
Soggetti che hanno una percezione distorta del loro corpo, ma non individui magrissimi che continuano a vedersi grassi e bisognosi di dimagrire, quanto soggetti muscolarmente ipertrofici che si percepiscono come flaccidi e poco tonici, tanto da ricercare in modo esasperato un ideale di bellezza e perfezione che inevitabilmente è sempre un po’ più distante del livello raggiunto.
I soggetti affetti da anoressia reverse credono di essere piccoli e deboli, nonostante l’evidenza mostri che in realtà sono grossi e ben dotati, insoddisfatti del loro aspetto fisico sempre protesi al raggiungimento del loro ideale di immagine corporea, spesso sono accaniti frequentatori di palestre, modificano il loro comportamento sociale, trascurano le amicizie, evitano di mostrare in pubblico il loro corpo, si allenano intensamente anche se malati o infortunati , rinunciano al lavoro pur di non saltare la seduta in palestra o modificare il loro programma di allenamento, adottando diete bizzarre iperproteiche e ricche di integratori di ogni genere.

Il forte desiderio, diffuso anche tra i body builder, di controllare il proprio metabolismo attraverso la dieta e l’esercizio fisico, è simile alla necessità di controllo che si riscontra tra i pazienti affetti da anoressia nervosa.
Che lo sport faccia bene è un dato di fatto, ma quando si esagera si può incorrere in una vera e propria malattia solo che qui l'ossessione è soprattutto per il movimento fisico, infatti ci si muove continuamente, si fa palestra per tantissime ore al giorno perchè perseguitati dall'idea di avere un fisico perfetto. Ci si specchia continuamente perchè si ritiene di avere un fisico troppo magro, comportamento tipico degli anoressici che al contrario dei vigoressici però si vedono grassi.
Si sviluppa una vera e propria dipendenza dallo sport, trascurando le amicizie, i legami famigliari, una sorta di isolamento dalla realtà circostante per inseguire un solo ed unico obiettivo, essere in forma, al top della forma.
Insieme alla dipendenza dallo sport si finisce per essere ossessionati dai cibi iperproteici, si sta fin troppo attenti a ciò che si mette nel piatto e molti soggetti consumano dosi massice di anabolizzanti e proteine per aumentare i muscoli finendo per avere conseguenze gravi sul piano della salute.
Riconoscere il soggetto affetto da vigoressia dunque, non è difficile. Egli ha infatti una  resistenza fisica fuori dal normale e la stanchezza viene interpretata come debolezza, lo sfinimento una sensazione positiva. Si vuole sempre di più, non si è mai soddisfatti di se stessi e si perde il contatto con il proprio corpo.
Le persone colpite da Vigoressia sono donne e uomini oltre i trent’anni, ossessionati dal proprio corpo e intenzionati a fare tutto ciò che è possibile per aumentare la massa muscolare. Chi ne soffre in realtà cerca di combattere un senso di incertezza sull’unico ambito in cui può intervenite ” l’aspetto fisico”. Dal punto di vista psicologico la bigoressia (ovvero fame di grossezza) fa sì che la ricerca spasmodica del proprio corpo come asciutto e muscoloso viene accompagnata da una consequenziale insoddisfazione cronica per quello che è il proprio aspetto fisico, accompagnato da un’ossessiva paura di perdere all’improvviso gli obiettivi raggiunti nella forma fisica.
Ecco perché il bigoressico passa la maggior parte del tempo a cercare di mantenere quel tono muscolare perfetto raggiunto con anni di sacrifici e rinunce. Accanto ad una visione del proprio corpo deformata riscontriamo anche un’alterazione dello schema cognitivo.
La ricerca ossessiva della perfezione, denota un progressivo distacco della realtà, e da tutti è percepito solo essere esclusivamente in funzione del raggiungimento di un fisico perfetto.

Un ruolo importante è gioca to anche dai modelli culturali di bellezza e prestazione fisica nei contesti sportivi, dalle pressioni di compagnie, allenatori, com petizioni. Se, poi, alla base, ci so no un senso di inadeguatezza, la paura di fallire ma anche la bas sa statura, ci si convince di poter risolvere le proprie fragilità co struendosi una fisicità imponen te, in palestra, ma anche a tavola.
E’ un gioco altamente pericoloso che dà l’illusione che un giorno potremmo essere felici col nostro nuovo e perfetto corpo.
La cosa difficile può essere riuscire a far comprendere a chi soffre di vigoressia o bigoressia che questi eccessi sono il sintomo di una profonda insicurezza.
In genere non riconoscono il loro disturbo in quanto tale, e non si rivolgono a uno specialista affinché li possa aiutare. Può essere di grande aiuto un percorso di psicoterapia, ma serve anche l’intervento del medico o di un equipe con diverse figure professionali che possano cooperare per il riequilibrio corpo-mente del paziente.


                                                                                                            (Fonti: Varie)

Nessun commento:

Posta un commento