Mentre 2 miliardi di persone, sul proprio divano, seguivano il fantastico Bolt vincere l'oro ai 100 metri, molti di loro non sapevano che quello stesso divano li avrebbe uccisi.
Uno studio scientifico pubblicato su The Lancet ha portato l'attenzione sull'inattività fisica, dicendo che è mortale tanto quanto il fumo. Muoversi poco fa male e se ne può morire.Si stima che ogni anno 5,3 milioni di personemuoiono nel mondo a causa
dell’inattività fisica, un dato importante e allarmante.
I dati pubblicati su The Lancet sono
stati raccolti da un gruppo di 33 ricercatori
provenienti da diversi Paesi del mondo in occasione dell'uscita della rivista dedicato allo sport e all’Olimpiade 2012: mentre il
mondo sta seduto sul divano a guardare i pochi atleti virtuosi far
movimento ci si dimentica di svolgere anche il minimo indispensabile
di attività fisica quotidiana, e non stiamo parlando di attività fisica vera e propria. Gli studiosi sostengono che anche 30
minuti di passeggiata blanda almeno 5 giorni a settimana, (
per fare la spesa, i lavori di casa, di giardinaggio!) aiutano il nostro corpo a tenersi in forma. Per non parlare di fare 20 minuti di
sport almeno 3 volte a settimana (corsa, nuoto, bici, ma anche fare le
scale o allungare il passo al parco sotto casa), attività che diminuirebbe il rischio di morire per malattie cardiovascolari!
L'inattività è un male mondiale che in quanto tale andrebbe curato con
interventi governativi, soprattutto nei Paesi occidentali più
industrializzati, dove la soglia di attività fisica è più bassa che
altrove. Infatti gli studi statistici registrano preoccupanti tassi di sedentarietà tra i
giovanissimi: nella fascia di età tra i 13 e i 15 anni 4 ragazzi su 5
non si muoverebbero abbastanza.
Ma con l'aumentare dell'età aumenta, purtroppo, anche il numero di persone che non si muove e tende a scendere il numero di minuti quotidiani
dedicati a una passeggiata, o a un po’ di sport. E cosa ancora più allarmante (visto che sono nella categoria) le persone più sedentarie sarebbero le donne che optano per stili di vita sedentari.
Ad avvolarare lo studio scientifico, entrano in campo, i numeri di morti per inattività fisica: nel 2008 furono 5,3
milioni su un totale di 57 milioni di morti in tutto il mondo per
malattie. Dunque uno su dieci, in misura analoga a i decessi causati da
patologie come diabete, cancro ai polmoni, malattie del cuore cosi come i decessi causati da altre cattive abitudini mortali, come le
sigarette, o all’obesità dovuta a uno stile alimentare insano. Lo stesso
studio ha anche provato a fare una proiezione sulla soluzione al
problema: se il livello di inattività calasse almeno del 10 per cento,
si potrebbero salvare ogni anno mezzo milione di vite umane, e si darebbe anche una forte riduzione a quelle malattie correlate alla mancanza di attività fisica e di conseguenza all'obesità.
(Fonti: Varie)
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