giovedì 1 dicembre 2011

1 Dicembre: giornata mondiale contro AIDS

Come ogni anno è tempo di parlare di Aids. La consueta Giornata mondiale organizzata in tutto il mondo ha scelto di puntare su un numero, lo zero. L'obiettivo è infatti quello di arrivare a zero decessi per Aids e a zero infezioni da Hiv.
Il punto di partenza, tuttavia, sono le cifre, secondo cui le morti a causa della malattia nel 2010 sono state 1,8 milioni e le infezioni 2,7 milioni. Sono numeri alti, ma in costante calo rispetto agli anni precedenti.
L'altra buona notizia è l'accesso alle cure migliorato nei paesi in via di sviluppo, quelli più colpiti dalla patologia. In Italia, la Giornata mondiale si modula con varie iniziative fra cui Scratch Aids Away, un festival musicale organizzato dal Ministero della Salute per compiere un'opera di sensibilizzazione verso i giovani. Fra le altre iniziative, va segnalata quella tecnologica dell'Nps Italia, che ha messo in campo la prima in campo la prima applicazione studiata appositamente per le persone sieropositive, Hiv-Bookmark.
Per quanto riguarda la cura, gli approcci possibili sono due: il primo è quello della terapia genica, attraverso la manipolazione dei globuli bianchi e il silenziamento del gene che produce CCR5, il recettore cellulare per il virus. L'altra via è farmacologica ed è quella seguita da ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora e della University of North Carolina. Sono due i farmaci che tentano di eliminare il virus dall'organismo, il vorinostat e un anticorpo in grado di bloccare la proteina PD-1.
Ma l'Aids ha anche un aspetto economico da considerare, soprattutto in quei paesi sottosviluppati dove le cure sono ancora in ritardo nonostante i miglioramenti. Stando a uno studio pubblicato su Plos, un investimento massiccio volto a generalizzare la circoncisione maschile in questi paesi produrrebbe vantaggi notevoli sul lungo periodo, con una riduzione netta della percentuale di infezione e quindi anche dei costi complessivi.

                                                                               (Fonti: www.italiasalute.it)
                                                                                      

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