Siete alla ricerca dell’equilibrio perfetto? In acqua veritas. Sembra proprio che dall’elemento più instabile nascano delle certezze assolute: lavorare in acqua stimola la circolazione linfatica, potenzia il sistema cardiovascolare, riduce i possibili microtraumi. E visto che l’acqua crea una resistenza di 7 volte superiore a quella dell’aria, la tonificazione muscolare è più efficace.
Se poi togliamo il peso della gravità, fatichiamo anche meno. Sarà forse per questo che le attività di sala migrano in piscina. Così il gradino dello step diventa waterproof e si salta in ammollo. Il pilates in acqua sfrutta la leggerezza dell’essere per concentrarsi sull’armonia del corpo. L’acquagym si trasforma in street style e a ritmo di musica funky e hip pop evolve in salti, sospensioni e tuffi. L’atletica scende in corsia con l’acqua fit racing: una sessione, che copre le diverse andature della corsa, può fare arrivare fino 160 battiti per minuto (altro che aerobica!). Anche i kickboxer possono sferrare i loro colpi sommersi fino al collo. Tranqulli, l’acquakick si pratica con uno sparring-partner. Ma dopo aver corso, ballato e pedalato (senza una goccia di sudore) abbandonatevi tra le braccia del watsuker, sarà un’esperienza rigenerante. Dolci movimenti di trascinamento nell’acqua, che massaggiano i muscoli e rilassano. Ad occhi chiusi ci si sentirà come un tentacolino di medusa o un ciuffetto d’alga doldolato dalle correnti. Il ritmo segue quello della respirazione e il contatto con la parte più profonda di se stessi è assicurato. Ma se la paura dell’acqua vi fa rimanere a bordo piscina, provate il wota, da water yoga. C’è chi dice che fa passare la paura. Le asana, le posizioni statiche dell’Hatha Yoga, si adattano a meraviglia all’ambiente fluido. L’acqua addolcisce i movimenti, sblocca le articolazioni e scioglie i muscoli. Per un equilibrio psico-fisico zen.
Se poi togliamo il peso della gravità, fatichiamo anche meno. Sarà forse per questo che le attività di sala migrano in piscina. Così il gradino dello step diventa waterproof e si salta in ammollo. Il pilates in acqua sfrutta la leggerezza dell’essere per concentrarsi sull’armonia del corpo. L’acquagym si trasforma in street style e a ritmo di musica funky e hip pop evolve in salti, sospensioni e tuffi. L’atletica scende in corsia con l’acqua fit racing: una sessione, che copre le diverse andature della corsa, può fare arrivare fino 160 battiti per minuto (altro che aerobica!). Anche i kickboxer possono sferrare i loro colpi sommersi fino al collo. Tranqulli, l’acquakick si pratica con uno sparring-partner. Ma dopo aver corso, ballato e pedalato (senza una goccia di sudore) abbandonatevi tra le braccia del watsuker, sarà un’esperienza rigenerante. Dolci movimenti di trascinamento nell’acqua, che massaggiano i muscoli e rilassano. Ad occhi chiusi ci si sentirà come un tentacolino di medusa o un ciuffetto d’alga doldolato dalle correnti. Il ritmo segue quello della respirazione e il contatto con la parte più profonda di se stessi è assicurato. Ma se la paura dell’acqua vi fa rimanere a bordo piscina, provate il wota, da water yoga. C’è chi dice che fa passare la paura. Le asana, le posizioni statiche dell’Hatha Yoga, si adattano a meraviglia all’ambiente fluido. L’acqua addolcisce i movimenti, sblocca le articolazioni e scioglie i muscoli. Per un equilibrio psico-fisico zen.
(Fonte: http://www.leggo.it/)
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