Sono anni che i medici dicono che prendiamo troppi antibiotici e spesso quando non ne abbiamo bisogno, eppure, forse, tra qualche anno dovremmo prenderli pure per il mal di schiena. Infatti, secondo qiuando sostengono i ricercatori dell'Università della Danimarca del sud e di Birmingham in Gran Bretagna circa il 40% dei mal di schiena sono provocati da un batterio, lo
stesso che genera l’acne, il Propionibacterium acnese. E’un batterio
che ha già un ruolo conosciuto nell’insorgere di infezioni: per
esempio quelle provocate dalla inserzione di cateteri o da interventi
per l’innesto di protesi nell’anca.
La
nuova teoria “batterica” è stata formulata nel corso di analisi del
sangue capaci di cogliere i segni anche di infezioni di basso livello,
di solito non percepibili. “Ci siamo accorti che la maggior parte dei
sofferenti di sciatica mostrava anche segni di infezioni batteriche
profonde, quasi nascoste”, spiega il dottor Tom
Elliott, docente di microbiologia all’ospedale di Birmingham: “Anche se nessuno di
questi pazienti aveva mostrato evidenti segni di infezioni negli ultimi
sei mesi”.
Il batterio è difficile da individuare perché si annida nella
colonna vertebrale e sa nascondersi: la normale procedura in una ricerca
batteriologica prevede, infatti, la coltura di biopsie vertebrali per
tre giorni «ma per questo batterio ne servono quattordici» spiega il
ricercatore Claus Manniche.
Riferisce
il microbiologo:“E’ la prima volta che si parla di infezione a
proposito del mal di schiena, ma ricordatevi quanti interventi
chirurgici allo stomaco abbiamo fatto, prima di accorgerci che la causa
dell’ulcera era un batterio, l’Helicobacter pylori, che si può
sconfiggere con gli antibiotici”.
Lo studio è stato realizzato su 61 pazienti che dovevano subire un
intervento chirurgico
per un'ernia al disco. Tutti soffrivano
soprattutto di dolori lombari da più di sei mesi e la risonanza
magnetica della loro colonna mostrava una spetto caratteristico che i
radiologi chiamano Modic 1.
Quando
l’equipe di Elliott ha approfondito le analisi è emerso che nel
sangue dei soggetti era presente proprio il Propionibacterium acnes,
quello che avvia l’acne.
Nel corso della sperimentazione i pazienti sono stati divisi in due
gruppi. Al primo è stato somministrato un placebo per 100 giorni, il
secondo è stato sottoposto ad una terapia antibiotica attiva contro il
P. acnes, a base di amoxicillina e acido clavulanico.
Alla fine della cura solo i pazienti trattati con antibiotici avevano
meno frequentemente dolore alla schiena, solo il 19% del gruppo trattato
lamentava ancora dolori costanti. L'anno precedente a lamentarsi era il
75%.
In genere la sua presenza in un individuo
sano non desta preoccupazioni: ma secondo i ricercatori inglesi è
possibile che piccoli traumi ai dischi intervertebrali provochino
microlesioni che, per il batterio, sarebbero la sede ideale di sviluppo.
Si creerebbero a questo punto focolai di infezione nascosti che porterebbero a infiammazioni successive e, dunque, ai dolori diffusi al nervo sciatico.
Si creerebbero a questo punto focolai di infezione nascosti che porterebbero a infiammazioni successive e, dunque, ai dolori diffusi al nervo sciatico.
Un’altra
possibile spiegazione del mal di schiena viene dalla terapia viscerale.
I muscoli psoas, che sorreggono la colonna, sono contigui alle pareti
del colon. Questo organo è la sede più frequente di infiammazioni nel
corpo a causa della dieta errata (la colite affligge almeno il 50% del
mondo occidentale). Batteri, funghi e virus possono migraredall'intestino
attraverso
sangue e linfa e fissarsi in uno degli psoas, destra o sinistra a
seconda di quale parte del
colon è infiammata. L’infiammazione
cronica del muscolo più importante per l’assetto della colonna dà
come risultato la lombalgia.
In attesa di nuove conferme cerchiamo di non abusare di antibiotici e chiediamo sempre parere al nostro medico.
(Fonti: Varie)
salve con quali esami si può diagnosticare la presenza del Propionibacterium acnes??
RispondiEliminagrazie.