mercoledì 21 novembre 2012

Impactotraining: allenarsi in tempo di crisi

In questo blog abbiamo parlato spesso di metodi di allenamento differenti, più o meno efficaci, ma sempre incentrati sul massimo impegno cardiovascolare e muscolare. oggi parlerò di un nuovo metodo, tutto italiano.
Impacto  è un metodo di allenamento basato sull afterburn effect,  che prevede il rapido alternarsi di esercizi   al massimo dell’intensità a esercizi di recupero attivo a intensità minore il risultato? Accelerando in questo modo il  metabolsimo continuando a utilizzare grassi  e calorie come energetico fino a 48 ore succesive l’allenamento. In questo modo si  bruciano 8 volte di piu di un lavoro aerobico tradizionale (corsa, camminata o cyclette). Si  tratta  di esercizi completamente  a carico naturale  che puoi svolgere dove si vuole: dentro casa,in ufficio, al parco, senza l’utilizzo di alcun peso, ne’ di alcun attrezzo.
L'ultima frontiera del fitness prevede solo di avere a disposizione un prato, scale, panchine e superfici irregolari, niente quindi, costosissimi abbonamenti a palestre, il che in tempo di crisi è un'ottima cosa. 
 Il nuovo metodo, ideato da Fabio Inka, rende l'allenamento più vario, divertente e meno monotono, e questo può essere visto come un incentivo, visto che spesso la pratica dell'attività fisica viene interrotta proprio a causa della monotonia, inoltre lavorando all'aria aperta si coinvolge la mente oltre che il corpo, regalandoci un benessere globale. 
Grazie a questo coinvolgimento al 100% l'impactotraining ottiene ottimi risultati in tempi più brevi rispetto ad un allenamento di tipo classico. 
Inoltre mescolare questo tipo di allenamento con un allenamento aerobico porta un consumo di grassi fino a nove volte superiore, a patto che gli esercizi siano svolti a grande intensità.
Comunque c'è sempre da ricordare che visto che l'obiettivoè perdere grasso e non muscoli. bisogna comunque associare un' alimentazione  bilanciata e seguire le semplici regole del vivere bene: non fumare, e non esagerare con i cibi spazzatura.



                                                                                                 Fonti: varie

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