ESERCITAZIONI "AEROBICHE" NELLA PALLAVOLO
[di Alessandro Guazzaloca]
E' sull'allenamento della capacità di recupero
che devono vertere tutte quelle esercitazioni che solitamente, con
termine improprio, vengono definite "aerobiche". In realtà ritengo che
il pallavolista debba eliminare le esercitazioni che prevedono momenti
prolungati di corsa (o bike) a favore di patterns capaci di riprodurre
tempi ed azioni proprie dello sport praticato. Questo va ricercato anche
nella fase di allenamento della resistenza generale, vale a dire nella fase di ripresa (nel precampionato).
In realtà la corsa in linea sarebbe un ottimo allenamento per le caratteristiche che presenta (catena cinetica chiusa, lavoro pliometrico, richieste muscolari coordinative e compensatorie ecc.). Purtroppo, però, il pallavolista ha, nella maggior parte dei casi, una brutta tecnica di corsa dovuta al tipo di muscolatura che sviluppa nel gioco. In più la corsa diventa potenzialmente aggravante di tante patologie acute e croniche che sono fra le più frequenti nella casistica del volley (tendinopatie rotulee, problemi di anca, traumi recenti o cronici alle caviglie, problemi achillei ecc.).
Ecco allora che conviene limitare la lunghezza dei tratti da percorrere con la corsa in linea retta e sostituirli, appena possibile, con andature specifiche in linea o spostamenti sul campo.
Una delle esercitazioni più diffuse nella preparazione del pallavolista è il cosiddetto "yo-yo", interval training a tempo che si rivela molto efficace per lavorare sul miglioramento dei tempi di recupero.
In realtà la corsa in linea sarebbe un ottimo allenamento per le caratteristiche che presenta (catena cinetica chiusa, lavoro pliometrico, richieste muscolari coordinative e compensatorie ecc.). Purtroppo, però, il pallavolista ha, nella maggior parte dei casi, una brutta tecnica di corsa dovuta al tipo di muscolatura che sviluppa nel gioco. In più la corsa diventa potenzialmente aggravante di tante patologie acute e croniche che sono fra le più frequenti nella casistica del volley (tendinopatie rotulee, problemi di anca, traumi recenti o cronici alle caviglie, problemi achillei ecc.).
Ecco allora che conviene limitare la lunghezza dei tratti da percorrere con la corsa in linea retta e sostituirli, appena possibile, con andature specifiche in linea o spostamenti sul campo.
Una delle esercitazioni più diffuse nella preparazione del pallavolista è il cosiddetto "yo-yo", interval training a tempo che si rivela molto efficace per lavorare sul miglioramento dei tempi di recupero.
Forma: interval training
Intensità: 60-90%
Ripetizioni: 8-10 con durata variabile (15"-10"-5")
Serie: 3-4 con durata 4'-5'
Recupero fra le ripetizioni: variabile in base al tipo di ripetizioni (15"-20"-25")
Recupero fra le serie: 2'
Frequenza cardiaca prevista: 150-170 bpm (alla terza serie di lavoro)
Per calcolare quale sia una adeguata frequenza cardiaca di lavoro senza dover ricorrere a complessi test di soglia si può ricorrere alla formula di Karvonen.
Con questa possiamo stabilire con buona approssimazione quale sia la
frequenza cardiaca che in percentuale si avvicina al punto di massimo
consumo di ossigeno (VO2 max),
partendo dal semplice esame della frequenza cardiaca a riposo
dell'atleta e dalla sua frequenza massima teorica (220 - età
dell'atleta).
Per una frequenza cardiaca di lavoro pari, ad esempio, al 70% di quella di VO2 max si dovrà procedere in questo modo:
FC = (70% x (fc max teorica - fc riposo)) + fc riposo.
Nel caso della valutazione del recupero, sempre a livello
empirico, può valere il seguente sistema. Si prende in esame di quanti
bpm scende la frequenza cardiaca dell'atleta in 1' dopo lo sforzo e si
divide il valore ottenuto per 10.
Si ottiene così la seguente scala dell'indice di recupero:
1-2 insufficiente, 3 sufficiente, 4 discreto, 5 buono, 6-7 ottimo.
Resistenza alla forza (interval training con i pesi, circuit training)
Di particolare interesse è il lavoro di resistenza alla forza
in sala pesi, metodica di allenamento da utilizzare lontano dai
principali momenti di competizione a causa dell'affaticamento organico
che può determinare.
Forma: interval training
Intensità: 60-68%
Ripetizioni: 15-20 divise in 3-4 blocchi da 5 ripetizioni ciascuno
Serie: 3
Recupero fra le ripetizioni: 20" fra ogni blocco di 5 ripetizioni
Recupero fra le serie: 3'-3'30"
Frequenza cardiaca prevista: 150-160 bpm
Molto valido, soprattutto con atleti delle categorie giovanili,
può rivelarsi il lavoro in circuito basato sulla forza. L'esempio che
viene proposto parte dalla scelta di 14-15 esercizi a corpo libero o
con piccoli sovraccarichi (8-10 se si usano sovraccarichi più pesanti)
che vadano ad interessare tutti i distretti muscolari utilizzati dal
pallavolista. Per ciascuno di questi esercizi viene effettuato un test
nel quale l'atleta esegue il maggior numero possibile di ripetizioni in
45". Il valore numerico ottenuto viene ridotto all'80% del totale e lo
stesso procedimento si esegue per tutti gli esercizi.
Alla fine, con tutti i valori ottenuti, si costruisce il circuito di lavoro, nel quale tutti gli esercizi vengono eseguiti senza soluzione di continuità.
Forma: circuit training
Intensità: 80% rispetto al massimale di ripetizioni su 45"
Ripetizioni: variabili da esercizio a esercizio
Serie: 2-3
Recupero fra le ripetizioni: nessuno
Recupero fra le serie: 4'
Frequenza cardiaca prevista: 160-170 bpm
Resistenza al salto (vertec test)
Esistono parecchie metodiche di allenamento della resistenza al
salto. Per restare nell'ambito del lavoro generale senza palla,
basandolo però su movimenti specifici, si può adottare un'esercitazione
altamente correlata con la prestazione pallavolistica, elaborata in
forma di test qualche anno fa dall'allora vice allenatore della
nazionale italiana maschile Zanini.
Il test consta di tre serie di quattro salti al vertec con rincorsa di 4 m. Il recupero dopo ogni serie è di 20" e l'intensità deve essere massimale sia durante l'esecuzione dei salti sia durante le traslocazioni. Al termine del lavoro, oltre ad avere allenato il salto d'attacco, avremo elementi di valutazione immediata del lavoro quali:
Il test consta di tre serie di quattro salti al vertec con rincorsa di 4 m. Il recupero dopo ogni serie è di 20" e l'intensità deve essere massimale sia durante l'esecuzione dei salti sia durante le traslocazioni. Al termine del lavoro, oltre ad avere allenato il salto d'attacco, avremo elementi di valutazione immediata del lavoro quali:
valutazione del miglior salto, resistenza specifica al salto e alla rincorsa (IPP e IPG), decremento della prestazione fra le serie, indice di recupero a fine prova.
L' Indice di Performance Parziale (IPP) si calcola nel seguente
modo: (j1+j2+j3+j4)² / tempo (in centesimi di sec). La stessa
operazione matematica va applicata ai dati risultanti nelle 2 serie
successive. Fatto questo non resta che sommare i 3 indici delle 3 serie
per avere l'indice di performance generale (I.P.G.).
Forma: interval training
Intensità: 100% sia nel salto che nella velocità esecutiva
Ripetizioni: 4
Serie: 3
Recupero fra le ripetizioni: nessuno
Recupero fra le serie: 20"
Frequenza cardiaca prevista: 160-180 bpm
Resistenza alla rapidità (circuit training, andature, sprint training)
Con l'allenamento della resistenza alla rapidità si comincia ad
entrare nel campo, anche se la palla ancora non compare nelle
esercitazioni. Questa qualità fisica può essere esercitata in vari
modi, da sola o combinata con esercizi di forza esplosiva.
Il primo esempio ci riporta al lavoro in circuito che abbiamo visto per la forza, solo che in questo caso gli esercizi da scegliere saranno in numero minore e soprattutto verteranno su rapidità di movimento, reattività ed elasticità (saltelli con la corda, spostamenti specifici tipo difesa, pliometria fra ostacoli, agilità fra coni e ostacoli vari, reazione a segnali, toccate rapide dentro a cerchi e speed ladder, lanci di rapidità per le braccia).
Il primo esempio ci riporta al lavoro in circuito che abbiamo visto per la forza, solo che in questo caso gli esercizi da scegliere saranno in numero minore e soprattutto verteranno su rapidità di movimento, reattività ed elasticità (saltelli con la corda, spostamenti specifici tipo difesa, pliometria fra ostacoli, agilità fra coni e ostacoli vari, reazione a segnali, toccate rapide dentro a cerchi e speed ladder, lanci di rapidità per le braccia).
Forma: circuit training
Intensità: 90-100%
Ripetizioni: variabili da esercizio a esercizio (5"-8" di lavoro)
Serie: 2-3
Recupero fra le ripetizioni: nessuno
Recupero fra le serie: completo
Frequenza cardiaca prevista: rilevazione non necessaria
Il secondo esempio ricalca invece l'interval training per il
miglioramento della capacità di recupero, sostituendo ai vari blocchi
di corsa a tempo delle serie continue di andature specifiche. In questo
caso il recupero sarà attivo e verrà eseguito con corsa a basso ritmo
o, meglio, con addominali e dorsali.
Forma: interval training
Intensità: 90-100%
Ripetizioni: variabili (6' continuativi di lavoro con andature varie)
Serie: 3-4
Recupero fra le ripetizioni: nessuno
Recupero fra le serie: 4' (recupero attivo con corsa o addominali e dorsali)
Frequenza cardiaca prevista: rilevazione non necessaria
L'ultimo esempio mescola invece rapidità e forza esplosiva,
unendo ad un classico sprint training dei lanci frontali e dorsali con
la palla medica. La forma di sprint scelta è quella di effettuare lo
start del movimento in una direzione per poi invertire rapidamente
fronte e andare in progressione per 7-9 m. Dopo 5-6 sprint si recupera
con una stazione di policoncorrenza.
Forma: sprint training
Intensità: 90-100%
Ripetizioni: 5-6 per lo sprint, 8-10 per i lanci
Serie: 2-3
Recupero fra le ripetizioni: completo
Recupero fra le serie: il tempo necessario al lavoro di policoncorrenza
Frequenza cardiaca prevista: rilevazione non necessaria
(Fonti: www.my-personaltrainer.it)