Odi la carne? E' colpa del tuo dna
Uno studio ha dimostrato che dietro la repulsione alla carne si nasconderebbe una combinazione di geni, infatti la versione di un gene olfattivo rende l'odore gradevole o no.
La scoperta arriva da una ricerca del Norwegian University of Life
Sciences (Norvegia), e del Duke University Medical Center (USA), diretta
dalla dottoressa Kathrine Lunde e pubblicata su "PloS
One". Gli scienziati hanno notato che una combinazione particolari di geni determinerebbe l’avversione
all’odore della carne cotta, una delle motivazioni principali di coloro
che si dirigono verso il vegetarianesimo. Secondo i ricercatori, il 70
per cento della popolazione ha due copie funzionali di un gene legato
all’odore dell’androstenone, ormone presente nei mammiferi maschi e
soprattutto nel maiale. L’ormone in questione non si trova però negli
animali castrati in commercio. La squadra della dottoressa Lunde si è confrontata con diversi
volontari, mettendogli di fronte diversi piatti a base di carne suina e
valutando le reazioni. Dopodiché, si
è analizzato il loro DNA. L'incrocio dei controlli ha fatto
emergere come tutto dipendesse dal gene di un recettore olfattivo. Detto
altrimenti, una sua variante rendeva gradevole il
maiale, un'altra lo rendeva sgradito. “Il risultato è chiarissimo -ha spiegato il responsabile dello studio,
Hiroaki Matsunami- chi era in possesso di due coppie del gene era
sensibile all’androstenone, mentre chi aveva una copia o zero non lo
era. Dovremmo replicare l’esperimento in zone dove il maiale è ormai al
bando da secoli come il Medio Oriente o dove non è mai arrivata come al
Polo Nord”.
Lo studio potrebbe svelare molti meccanismi nascosti dietro la pratica
vegetariana, visto che dimostra per la prima volta che il Dna può
influenzare la percezione di un sapore. Secondo lo studio quindi i
vegetariani potrebbero essere geneticamente ipersensibili all’odore
della carne. Inoltre, sempre secondo i ricercatori, l’influenza
ambientale avrebbe una grossa responsabilità sull’evoluzione genetica
degli individui “Ad esempio -si legge nell’articolo- il gene è spento in
zone in cui la carne di maiale è la fonte primaria di cibo. Per avere
nuove evidenze sarà necessario studiare persone di etnie diverse”.
(Fonti: Varie)
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