Il Budokon, che in giapponese vuol dire "il cammino spirituale del guerriero", è stato inventato da Cameron Shayne, maestro di arti marziali e personal trainer molto in voga fra i divi di Hollywood. Tra meditazione, yoga, pugni e calci, si sfoga tutta la rabbia repressa e si liberano corpo e mente dalla negatività, con ottimi risultati anche per la linea: i muscoli diventano più tonici e il portamento più elegante.
Il Budokon è un'arte di vita o, se si preferisce, è l'arte di vivere. E un modo di camminare, di dormire, di vivere, di nutrirsi, di muoversi. È, in sostanza, uno stile di vita che si basa sulla fusione di discipline diverse, come lo yoga, le arti marziali e la meditazione. E una pratica giovane: è stata ufficialmente ideata nel 2000 quando il suo creatore, Cameron Shayne, ha cambiato lo stile di vita, e la vita, a molti vip del mondo dello spettacolo.
Il fondamento del Budokon è la pratica dello Zen, che letteralmente vuol dire meditazione, caratterizzata dalla semplicità, dalla sobrietà e dall'essenzialità, per questo mira immediatamente all'obiettivo. Secondo lo Zen, infatti, non occorre far altro che sedersi per terra a gambe incrociate e focalizzare l'attenzione sulla corretta postura e sulla respirazione. Ciò permette di sviluppare la consapevolezza di se stessi, dello spazio circostante e dell'irripetibile bellezza del momento presente: da questa dimensione è possibile trovare un equilibrio tra corpo, mente e spirito.
Il Budokon inizia con posizioni yoga per poi passare al Budo (combattimento) e terminare con una fase di rilassamento che scioglie le tensioni e rilassa il corpo. Tutte le fasi sono complementari l'una all'altra. Alla base della pratica fisica ci sono la precisione e l'allineamento del corpo.
La pratica del Budokon favorisce l'agilità, il controllo, la velocità dei movimenti del corpo. Tutte qualità che possono essere utili alla persona nella vita quotidiana, aiutandola a modoficare le posture scorrette e allungare e tonificare i muscoli per avere un corpo armonico.
Le posizioni yoga sono influenzate da due tecniche: l'Iyangar e l'Ashtanga.
L'Iyangar è un tipo di yoga che punta sull'allineamento preciso. Per questo, vengono spesso usati sostegni, come blocchi e cinghie, mentre si eseguono le diverse posizioni. Il principio fondamentale è l'allineamento in tutti gli Asana (posizioni), che comporta un lavoro simmetrico in tutto il corpo. Per permettere a tutti di ottenere i benefici delle Asana, l'Iyangar ha introdotto l'uso di supporti, come coperte, mattoni, sedie, a cui appoggiarsi durante l'esercizio. Ciò permette di migliorare l'efficacia delle posizioni richiedendo minore sforzo.
L'Ashtanga è un tipo di yoga dinamico e coreografico, in cui la sequenza di movimenti è sincronizzata sul respiro e si svolge come una danza. Consiste in sei serie da trenta posizioni ciascuna: la prima è per principianti e si propone di purificare il corpo, allinearlo, fortificarlo e renderlo più flessibile, preparandolo così alle sequenze più avanzate, che lavorano invece sul sistema nervoso. La sua particolarità è data dal Vinyasa, cioè il sistema di respirazione nel movimento. La pratica è caratterizzata da una sequenza di posizioni, collegate tra loro grazie alla sincronizzazione di respiro e movimento, quasi come in una danza.
Questo tipo di posizioni permette di ritrovare elasticità e di sciogliere le articolazioni; spesso, infatti, muscoli e articolazioni, a causa di stress, posture sbagliate e poco allenamento, sono contratti e poco elastici.
In seguito, si passa alla parte "fisica" del metodo, cioè il Budo (che significa combattimento), un mix di posizioni che si ispirano ai movimenti di alcune arti marziali, come Ju jitsu, Karate e Taekwondo. Sono posizioni che sollecitano gli arti inferiori, alle quali seguono alcune sequenze che stimolano anche la muscolatura addominale, dei glutei e lombare (cioè quei muscoli che fiancheggiano la parte bassa della colonna vertebrale, circa all'altezza dei reni), in modo da migliorare la postura.
Si tratta di rotazioni sul tronco, che contribuiscono ad assottigliare la vita, disegni di figure, colpi portati all'aria o a piccoli supporti imbottiti, che aiutano a scaricare lo stress. Tutti questi movimenti sono regolati dal miglior timer, ovvero la respirazione.
La respirazione è, dunque, un aspetto molto importante, fondamentale per mettere in pratica tutti gli esercizi, perché permette di far lavorare i muscoli del diaframma; inoltre, aiuta a ritrovare la migliore postura, tonificare la muscolatura addominale in modo uniforme e limitare alcuni dolori alla colonna vertebrale provocati, in molti casi, proprio da un uso scorretto del diaframma. La pratica del Budo permette di scaricare le tensioni e lo stress accumulati grazie alle parte figurativa dei colpi; inoltre, ogni esercizio, che dura circa 45 minuti, aiuta a bruciare i grassi.
Queste tecniche, che servono a migliorare movimento e resistenza, sono diverse dell'Hatha tradizionale, la forma di yoga più comunemente esercitata in Occidente.
La tecnica è costituita da un insieme di esercizi fisico-ginnici e da movimenti per controllare la respirazione. L'Hatha yoga, se praticato in maniera costante, aiuta a raggiungere l'equilibrio psicofisico, una maggiore consapevolezza dei processi vitali, di quelli fisiologici e, più in generale, del corpo in ogni sua parte. Le posizioni e gli esercizifisici hanno l'obiettivo di riequilibrare gli opposti: durante le sessioni di Hatha yoga, la flessione è seguita dall'estensione e le esercitazioni fisiche sono seguite dalle meditazioni mentali.
La pratica del Budokon è sconsigliata alle persone che hanno problemi alle articolazioni (come lesioni al menisco, disfunzioni della rotula o lesioni dei tendini delle spalle) e alle donne nelle prime dodici settimane di gravidanza.
L'attività ottimale prevedeinizialmente due sedute settimanali, che gradualmente possono passare a tre; tutto ciò permette di ottenere un obiettivo modellante sul corpo: glutei, addome, girovita, arti inferiori e superiori
(Fonti:Varie)