La cinetosi o malattia del movimento (mal d’auto/di mare/d’aereo) comprende quella serie di disturbi che sopravvengono a seguito di spostamenti o viaggi su mezzi di trasporto quali navi, aerei, treni, automobili.
Il problema di base, che scatena il malessere generale, è un'eccessiva stimolazione di quelle delicatissime e piccolissime strutture deputate al controllo dell'equilibrio che si trovano nell'orecchio interno (apparato vestibolare). In alcune persone un po' più sensibili, quando il corpo è sottoposto a sollecitazioni rapide dell'apparato vestibolare si manifestano una serie di sintomi che si possono facilmente riconoscere.
Tuttavia, qualunque altro mezzo atto a produrre spostamenti nello spazio, come giostre o altalene può dare cinetosi in chi vi sale. E non soltanto. Rientrano tra le cinetosi anche i disturbi che insorgono in alcune persone particolarmente sensibili alla semplice visione, purché sufficientemente prolungata, di alcuni movimenti.
Infatti, c’è anche chi sta male al solo vedere un'imbarcazione in acque agitate o le immagini di film prodotti con particolari tecniche, come la ripresa con camera in movimento di “The Closer” o le più recenti tecnologie 3D.
In questi casi si crea nel cervello un contrasto tra le informazioni di movimento che provengono dagli occhi e quelle di assenza di movimento che provengono dagli organi di senso del resto del corpo, in particolare dalle articolazioni.
Benché possa trattarsi, come abbiamo visto, di situazioni assai diverse, il meccanismo delle cinetosi è sempre lo stesso, e piuttosto complesso.
Molto sommariamente si può dire che il movimento stimola l'apparato vestibolare (presente nell’orecchio interno) deputato alla rilevazione dei movimenti del corpo e al controllo dell’equilibrio. Quando la sollecitazione di queste delicate strutture è troppo rapida o eccessiva, oppure in alcune persone più sensibili, compaiono le manifestazioni della cinetosi.
Di solito, a una iniziale percezione di malessere generale, accompagnato da pallore e sensazione di "peso allo stomaco", seguono un aumento di sudorazione e salivazione, il respiro diventa più frequente e si hanno vertigini, nausea e spesso anche vomito.
Di norma la sindrome si risolve rapidamente appena cessano le sollecitazioni che l'hanno prodotta ma, poiché è molto fastidiosa, sarebbe meglio giocare d’anticipo adottando una serie di misure preventive.
Dunque, posto che questi disturbi siano ben riconoscibili e pure comuni, ecco qualche consiglio pratico per prevenirli quanto e quando possibile:
- Partire a stomaco pieno, ma non dopo un pasto pesante e durante il viaggio mangiare di tanto in tanto un grissino o un cracker o un pezzo di pane evitando di bere
- Sistemarsi nel punto più stabile del veicolo (nella zona centrale della nave, sui sedili anteriori dell'auto o in corrispondenza dell'ala dell'aereo) e distrarsi guardando il paesaggio
- Soprattutto per i bambini è importante che possano distrarsi giocando
- E' meglio non leggere, neppure per cercare una località sulla cartina
- E' consigliabile limitare tutti i movimenti della testa e del corpo (la posizione seduta è quella migliore); evitare di fissare le onde del mare o altri punti dotati di movimento proprio
- Non restare a lungo in silenzio poiché si tende a focalizzare il pensiero sulla paura di star male
- Evitare, se possibile, fattori aggiuntivi di disturbo come il fumo, l'aria viziata, l'affollamento e il caldo dei luoghi in comune sui mezzi grandi (grandi navi o traghetti) che ne sono dotati e assicurarsi, ove possibile, un continuo ricambio d'aria.
Per chi soffre costantemente di chinetosi, prevenire è meglio. Ci sono diversi preparati ad azione essenzialmente antistaminica, anticolinergica o tranquillante che contrastano la comparsa degli sgradevoli sintomi.
In genere devono essere assunti una mezz'ora prima della partenza, fatta eccezione per le formulazioni in chewing-gum, da assumere alla comparsa dei primi sintomi, e per quelle in cerotto da applicare due ore prima.
Attenzione, però: la maggior parte di questi farmaci, acquistabili in farmacia senza ricetta medica, provoca sonnolenza e diminuzione della vigilanza. Non devono quindi essere usati da chi guida o deve utilizzare mezzi o strumenti potenzialmente pericolosi.
Inoltre, se si soffre di altre patologie note o si stanno assumendo altri farmaci, prima di ricorrere a un antichinetosico è indispensabile chiedere consiglio al proprio medico.
Tra i rimedi "medicali" alternativi, che si acquista in farmacia, pur non essendo un farmaco, è il braccialetto anti-vomito che sebbene la commercializzazione in Italia sia abbastanza recente si basa su di un principio antico. E', infatti, una modalità terapeutica che viene dall'antichissima medicina Cinese (agopuntura/digitopressione). Il bracciale va applicato nel punto P6 dell'agopuntura che é posto " 2 pollici cinesi" sopra la linea distale del polso. Con la pressione di questo punto, si ottiene una riduzione della nausea. Questo metodo si è mostrato più gradito ed efficace per i bambini; al termine del viaggio il bracciale si toglie senza alcuna conseguenza particolare.
Generalmente i disturbi cessano al termine del viaggio e non danno luogo a particolari conseguenze. Occorre tuttavia non sottovalutare il problema nei soggetti a rischio, come i cardiopatici, nei quali potrebbero insorgere complicazioni, soprattutto per lo sforzo sul torace provocato dal vomito.
(Fonti:varie)
Nessun commento:
Posta un commento