Sono ormai vent'anni che si discute sulla pericolosità o meno dei telefoni cellulari, il cui uso è associato in particolare a un potenziale effetto cancerogeno. Ora, dopo alcuni studi interlocutori come Interphone, è l'Oms a prendere decisamente posizione e ad annunciare la possibilità reale che i cellulari e in genere ogni apparecchio wireless siano in grado di aumentare le probabilità di insorgenza del cancro. La dichiarazione dell'Oms nasce da un incontro di 31 esperti della Iarc, ovvero l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, tenutosi nei giorni scorsi a Lione. Il portavoce del team di lavoro Jonathan Samet ha dichiarato: “il gruppo ha raggiunto questa conclusione basandosi sull'analisi degli studi epidemiologici effettuati sugli esseri umani, ma anche su test sugli animali. In entrambi i casi le evidenze sono state giudicate 'limitate' per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo, ndr), mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti. La nostra classificazione implica che ci può essere qualche rischio e che tuttavia dobbiamo continuare a monitorare con attenzione il legame tra i cellulari e il rischio potenziale. Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l'esposizione, come l'uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile".
“Le prove, che continuano ad accumularsi – ha aggiunto Samet –, sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b", vale a dire uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Si tratta di un livello di pericolosità legato soprattutto ad un uso intensivo del cellulare o del wi-fi in ambienti ristretti.
L'Istituto Superiore di Sanità si mostra cauto, evidenziando la necessità di altri studi: “quello più importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250 mila persone in tutta Europa – conferma Susanna Lagorio epidemiologa dell'Istituto scientifico del Ministero della Salute – e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l'uso del telefonino sono più che altro a scopo precauzionale, perché solo l'Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze".
“Le prove, che continuano ad accumularsi – ha aggiunto Samet –, sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b", vale a dire uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Si tratta di un livello di pericolosità legato soprattutto ad un uso intensivo del cellulare o del wi-fi in ambienti ristretti.
L'Istituto Superiore di Sanità si mostra cauto, evidenziando la necessità di altri studi: “quello più importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250 mila persone in tutta Europa – conferma Susanna Lagorio epidemiologa dell'Istituto scientifico del Ministero della Salute – e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l'uso del telefonino sono più che altro a scopo precauzionale, perché solo l'Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze".
( Fonti: www.italiasalute.it)
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