lunedì 4 luglio 2011

Scoliosi: sfatiamo dei miti

La scoliosi è una patologia irreversibile della colonna vertebrale. Essa è caratterizzata da una deviazione sul piano frontale, questa deviazione costringe le vertebre a una inclinazione laterale facendo sì che l'asse di gravità sia spostato verso il lato della concavità, si ha così una rotazione compensativa dal lato opposto nel tentativo di riportare la gravità al centro, inoltre questa rotazione è causa di un'asimmetria costale e conseguente deformazione della gabbia toracica, detta deformazione è nota come gibbo costale. 
La scoliosi colpisce entrambi i sessi ma sono le femmine le più interessate (si parla dell'70-80% di casi) da questa patologia probabilmente perché quest'ultime hanno uno sviluppo della muscolatura più scarso rispetto a quello dei maschi. Sfortunatamente la scoliosi è una patologia che, a differenza di altre, non può essere prevenuta. È però auspicabile una diagnosi precoce che farà salire la percentuale di successo della terapia. 
Si è portati a pensare che determinati sport possano guarire questa patologia ma, purtroppo, le cose non stanno così. È vero invece che un determinato tipo di ginnastica, contribuendo a rinforzare la muscolatura della schiena, può essere di valido aiuto nella cura della scoliosi. 


Quando si è affetti da scoliosi bisognerebbe astenersi dal praticare le attività sportive che esaltano la flessibilità (ginnastica artistica, ritmica, danza classica, nuoto ecc.). Per anni migliaia di bambini sono stati iscritti ai corsi di nuoto, lo sport che sembrava l'unico vero rimedio per la scoliosi. Non è così, il mito del nuoto quale toccasana contro la scoliosi è ormai sfatato da tempo, anzi, una pratica intensa del nuoto, rende la colonna vertebrale più mobile e di conseguenza più "deformabile".
Sfatiamo subito un mito: il nuoto non è la panacea del mal di schiena! Anzi, l'esecuzione di alcuni esercizi può peggiorare la situazione in tutti quei casi in cui risulta già  compromessa. Di certo, se si ha mal di schiena si riesce di solito a nuotare senza troppi problemi ma sono da evitare assolutamente i seguenti esercizi: nuotata a delfino, nuotata a rana, tutti gli esercizi a gambe che prevedono l'uso della tavoletta, stile libero con la testa alta fuori dall'acqua.
Di grande interesse è lo studio realizzato da Geyer sulle forze autodeformanti che agiscono sul torace scoliotico.  
uesti studi hanno distrutto questa certezza: e cioè che il nuoto sia una terapia della scoliosi. In conclusione, oggi sappiamo che il nuoto non è una terapia della scoliosi, è invece una forma di attività  fisica che, come tutte le altre, ha indicazioni e controindicazioni. L'importante è utilizzarlo come strumento utile in rapporto alle esigenze del paziente. Il nuoto è indicato nella fase di preparazione al corsetto e nella scoliosi in corsetto, perchè:
  • Mobilizza la colonna e permette al corsetto di realizzare una migliore correzione della deformità;
  • Stimola e sviluppa la funzione cardiorespiratoria, ridotta dall'azione costrittiva del busto sul torace.

Il nuoto invece non è indicato nelle scolosi evolutive in trattamentolibero con la sola cinesiterapia, perchè:
  • Oltre la soglia dei 10mm di gibbo sviluppa un'azione autodeformante;
  • non sviluppa le funzioni neuromotorie e muscolari antigravitari, perchè si pratica in ambiente al di fuori dalla forza di gravità;
  • Mobilizza e, in alcuini stili, porta la colonna in estensione cioè nel senso che evolve la deformità scoliotica sul piano sagittale.
Per combattere la scoliosi occorre pertanto scegliere sport di carico che non prevedano mobilizzazioni eccessive della colonna vertebrale. Ancor più indicata risulta la pratica della cosiddetta "ginnastica correttiva" sotto la supervisione di un esperto.


                                                                                                (Fonti Varie)

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