Da tempo gli scienziati sapevano che qualche bicchiere di vino rosso contribuisce a prevenire alcune delle più diffuse patologie cardiache.
Da uno studio condotto in Olanda dal dottor Henk Hendriks e la sua equipe dell'Istituto di Nutrizione e Ricerca sul Cibo è emerso che anche la birra, consumata con moderazione, può portare alcuni benefici in tema di prevenzione di problemi cardiaci. Sono ormai noti i benefici di un consumo moderato di birra in un regime dietetico sano ed equilibrato. Questa bevanda, infatti è un alimento benefico per la salute, riducendo del 24,7% il rischio di malattie coronariche e del 17% gli incidenti cardiovascolari. Contro il rischio degli infarti, dunque, un consumo moderato di birra è una valida misura preventiva alla stregua del controllo del peso e dell'esercizio fisico. La bevanda ricavata dal luppolo è infatti ricca di vitamina B6, in grado di prevenire nel corpo umano l'aumento di un particolare tipo di aminoacidi chiamato 'omocistrina', che si ritiene possa provocare un incremento del rischio di attacchi di cuore.
La ricerca olandese, pubblicata su Lancet, è stata condotta su un campione di 111 soggetti sani che, a cena, hanno bevuto per tre settimane birra, vino rosso o superalcolici e acqua. I ricercatori hanno scoperto che i livelli di omocistrina non aumentavano dopo il consumo di birra mentre crescevano quando i soggetti assumevano vino o superalcolici.
Inoltre, in coloro che avevano bevuto birra è stato possibile registrare un aumento del 30 % del livello di vitamina B6 nel sangue. "Un moderato consumo di alcol - ha detto il dott. Hendriks alla Bbc radio- può avere effetti salutari sul corpo umano, e uno di questi è un significativo aumento del colesterolo Hdl, colesterolo "buono" ".
Da uno studio condotto in Olanda dal dottor Henk Hendriks e la sua equipe dell'Istituto di Nutrizione e Ricerca sul Cibo è emerso che anche la birra, consumata con moderazione, può portare alcuni benefici in tema di prevenzione di problemi cardiaci. Sono ormai noti i benefici di un consumo moderato di birra in un regime dietetico sano ed equilibrato. Questa bevanda, infatti è un alimento benefico per la salute, riducendo del 24,7% il rischio di malattie coronariche e del 17% gli incidenti cardiovascolari. Contro il rischio degli infarti, dunque, un consumo moderato di birra è una valida misura preventiva alla stregua del controllo del peso e dell'esercizio fisico. La bevanda ricavata dal luppolo è infatti ricca di vitamina B6, in grado di prevenire nel corpo umano l'aumento di un particolare tipo di aminoacidi chiamato 'omocistrina', che si ritiene possa provocare un incremento del rischio di attacchi di cuore.
La ricerca olandese, pubblicata su Lancet, è stata condotta su un campione di 111 soggetti sani che, a cena, hanno bevuto per tre settimane birra, vino rosso o superalcolici e acqua. I ricercatori hanno scoperto che i livelli di omocistrina non aumentavano dopo il consumo di birra mentre crescevano quando i soggetti assumevano vino o superalcolici.
Inoltre, in coloro che avevano bevuto birra è stato possibile registrare un aumento del 30 % del livello di vitamina B6 nel sangue. "Un moderato consumo di alcol - ha detto il dott. Hendriks alla Bbc radio- può avere effetti salutari sul corpo umano, e uno di questi è un significativo aumento del colesterolo Hdl, colesterolo "buono" ".
È stato calcolato che un solo bicchiere da 0,25 cl. di birra al giorno (circa 10 gr. di alcol) aumenta il livello del colesterolo 'buono' nel sangue del 4%; mentre 3 bicchieri di birra al giorno riducono il rischio di incidenti cardiovascolari del 17%: segno che la birra, insieme ad uno stile di vita sano, anche abbinata ad altre misure preventive come il controllo del peso, l'assunzione di antiossidanti e l'esercizio fisico, contribuisce al benessere in modo significativo.
Leggendo questi dati si nota che in quei paesi dove si consuma maggiormente la birra, si pensi ad esempio alla Germania, il valore preventivo di questa bevanda alcolica contro patologie quali l'infarto è ormai condiviso. Un'indagine in proposito, condotta dal prof. Hans Hoffmeister della Freie Universität di Berlino, dimostra che se in Europa i bevitori di birra perdessero improvvisamente quest'abitudine, utile peraltro a bilanciare una dieta troppo ricca di grassi, si registrerebbe un incremento delle malattie cardiovascolari, con una riduzione dell'aspettativa di vita di circa due anni ed una flessione non indifferente della sua qualità in senso generale.
Leggendo questi dati si nota che in quei paesi dove si consuma maggiormente la birra, si pensi ad esempio alla Germania, il valore preventivo di questa bevanda alcolica contro patologie quali l'infarto è ormai condiviso. Un'indagine in proposito, condotta dal prof. Hans Hoffmeister della Freie Universität di Berlino, dimostra che se in Europa i bevitori di birra perdessero improvvisamente quest'abitudine, utile peraltro a bilanciare una dieta troppo ricca di grassi, si registrerebbe un incremento delle malattie cardiovascolari, con una riduzione dell'aspettativa di vita di circa due anni ed una flessione non indifferente della sua qualità in senso generale.
Anche contro l'osteoporosi la birra si rivela un ottimo preventivo: il luppolo, infatti, contiene principi attivi che prevengono il rilascio del calcio dalle ossa.
Chi beve birra, infine, è più protetto dall'Helicobater pylori, organismo responsabile dell'ulcera gastrica e fattore di rischio per il cancro allo stomaco. Importante, però, per giungere all'esatta valutazione del potere protettivo dell'alcol, e quindi della birra, tenere in considerazione altri importanti fattori variabili, i cosiddetti 'confounders', che, se ignorati, possono alterare i risultati della ricerca. Tra essi: lo stile di vita, la dieta alimentare seguita, le malattie pregresse.
Chi beve birra, infine, è più protetto dall'Helicobater pylori, organismo responsabile dell'ulcera gastrica e fattore di rischio per il cancro allo stomaco. Importante, però, per giungere all'esatta valutazione del potere protettivo dell'alcol, e quindi della birra, tenere in considerazione altri importanti fattori variabili, i cosiddetti 'confounders', che, se ignorati, possono alterare i risultati della ricerca. Tra essi: lo stile di vita, la dieta alimentare seguita, le malattie pregresse.
La birra vanta, inoltre, un alto contenuto di vitamine B, di folati e di agenti antiossidanti, portati sia dal malto che dal luppolo. Addirittura, come prova lo studio Bioavailability of ferulic acid from beer, la quantità di antiossidanti presenti nella birra è il doppio di quella rilevata nel vino bianco. Inoltre, gli agenti antiossidanti della birra - al contrario di quelli presenti in maniera più massiccia nel vino rosso - sono piccole molecole immediatamente disponibili per l'organismo, oltre che potenziali alleati nella lotta contro alcune forme tumorali tra cui anche il cancro al seno e alla tiroide.
Dal punto di vista calorico, è utile ricordare che la birra non ingrassa, ma anzi contiene addirittura meno calorie di altre bevande non alcoliche. Qualche esempio: 250 ml di birra contengono 103 Kcal contro le 120 di un'uguale porzione di succo di mela, le 134 del latte e le 250 di uno yogurt alla frutta. Per non ingrassare, sì ad un moderato consumo di birra durante i pasti, nel contesto di una dieta bilanciata.
Dal punto di vista calorico, è utile ricordare che la birra non ingrassa, ma anzi contiene addirittura meno calorie di altre bevande non alcoliche. Qualche esempio: 250 ml di birra contengono 103 Kcal contro le 120 di un'uguale porzione di succo di mela, le 134 del latte e le 250 di uno yogurt alla frutta. Per non ingrassare, sì ad un moderato consumo di birra durante i pasti, nel contesto di una dieta bilanciata.
L'importante è non cedere agli eccessi: il che significa al massimo 2 o 3 bicchieri di birra al giorno da 0,25 cl l'uno in questo modo si rimane all'interno della dose consigliata dai medici (che è appunto, al massimo di 3 drink al giorno).
(Fonti varie)
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