mercoledì 30 marzo 2011

L'importanza dell'allattamento al seno

L'allattamento al seno è il mezzo naturale e insostituibile, donatoci dalla natura (o da Dio), per assicurare ai nostri bambini tutto quello di cui hanno bisogno per nutrirsi, per potersi difendere dai germi e batteri di cui sono circondati e per crescere nel modo appropriato per la nostra specie, cioè in strettissimo contatto fisico con le loro madri. L'allattamento materno è alla base di uno sviluppo fisico, mentale, sociale ed emotivo normale del bambino.
Praticamente tutte le donne (almeno il 97%) sono perfettamente in grado di allattare al seno il loro bambino (anche due e addirittura tre gemelli) esclusivamente per almeno quattro - sei mesi e di continuare per tutto il tempo che lo desiderano e il bambino lo richiede dandogli poi un'adeguata e sufficiente alimentazione solida in aggiunta (non in sostituzione) al latte materno.
Finché si allatta, il latte viene prodotto, per anni, adeguandosi sempre ai bisogni del bambino che variano con il tempo. Questi bisogni non diventano meno importanti via via che il bambino cresce, ma cambiano semplicemente.
Ricordati: La lattazione è un potentissimo mezzo di sopravvivenza. Il ricorso al latte artificiale è giustificato solo in situazioni molto rare e particolari.

Allattamento e sistema immunitario
 
Alcune molecole e cellule contenute nel latte umano aiutano attivamente il bambino ad allontanare le infezioni.
I medici sanno da tanto tempo che i bambini allattati al seno contraggono meno infezioni di quelli nutriti artificialmente. Fino a tempi abbastanza recenti, la maggior parte dei medici presumeva che i bambini allattati al seno stavano meglio, semplicemente per il fatto che il latte fornito direttamente dalla mammella è assente di batteri. Il latte artificiale, invece, che spesso deve essere mescolato con acqua e versato nel biberon, può facilmente contaminarsi. Ma anche i bambini che ricevono latte artificiale sterilizzato soffrono maggiormente di meningiti, infezioni all'intestino, alle orecchie, alle vie respiratorie e al tratto urinario rispetto ai bambini allattati al seno.
Il motivo, si è scoperto, è da ricercarsi nel fatto che il latte materno aiuta attivamente in vari modi i neonati ad evitare di contrarre malattie. Questo aiuto ha particolari benefici durante i primi mesi di vita quando cioè il neonato, spesso, non è in grado di disporre di una valida risposta immunitaria contro gli organismi estranei. L'UNICEF e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, anche se non è la regola nelle maggior parte delle culture industrializzate, consigliano di allattare al seno per "due anni ed oltre". La risposta immunitaria del bambino, infatti, non raggiunge la sua piena potenza fino all'età di cinque anni circa.

Allattamento e obesità
I bambini allattati al seno hanno un rischio di diventare obesi di due-tre volte inferiore rispetto ai bambini che non sono mai stati allattati al seno - ha affermato il dott. Carlo Agostoni, del Dipartimento di pediatria dell'Ospedale San Paolo di Milano, nel corso del suo intervento alla IX Conferenza Europea sulla Nutrizione, conclusasi nei giorni scorsi a Roma. Agostoni ha citato uno studio europeo (Von Kries et al, BMJ 1999) condotto su 9.357 bambini di 5-6 anni, il quale ha dimostrato che più lungo è il periodo di allattamento al seno minore risulta il rischio di sviluppare stati di sovrappeso e obesità durante l'infanzia e l'adolescenza, sebbene non si elimini il rischio connesso ai fattori genetici. La spiegazione di tale meccanismo è da ricercare nel ruolo delle proteine nei primi due anni di vita del bambino, ruolo recentemente rivalutato proprio alla luce delle numerose osservazioni che legano l'allattamento al seno prolungato alla prevenzione degli stati di sovrappeso nell'infanzia e nell'adolescenza. Il latte materno fornisce una quantità di proteine molto limitata, mentre il latte artificiale ne contiene una quantità maggiore.

L'apporto di proteine durante il secondo anno di vita è stato collegato anche a una iniziale adiposità e a un progressivo sovrappeso. La base biologica di questo fenomeno è tuttora oggetto di ricerche. E' noto comunque che il latte artificiale, paragonato all'allattamento al seno, provoca un innalzamento dei livelli di aminoacidi nel sangue e un aumento della secrezione di insulina. Altri possibili mediatori sono il fattore di crescita 1 simile all'insulina e la leptina, presenti nel latte materno. Le raccomandazioni pratiche alla luce di queste considerazioni, in attesa di risultati scientifici più completi, sono dunque di allattare al seno durante i 12 primi mesi di vita e mantenere un giusto apporto di proteine nei primi due anni di vita, con piccole quantità di cibi di origine animale e grandi quantità di cereali, verdura e frutta.
                                                                                  (Fonti varie)


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