giovedì 31 marzo 2011

Palestra al femminile

Niente uomini, niente specchi. E' lo slogan post-femminista tra i network di palestre per sole donne, che stanno riscuotendo grande consenso. In Italia hanno già aperto diversi centri e altri pionieri hanno allestito palestre al femminile, luoghi dove signore di tutte le età e di tutte le taglie possono allenarsi e sudare in calzoncini corti e maglietta sformata, proferire imprecazioni, pesarsi e fare la sauna lontane da sguardi indiscreti. La privacy è al centro del successo di marketing di questa idea. Ma non è tutto. In realtà non a tutte piace presentarsi con ciambelle naturali che debordano a destra e a manca, addome, glutei e gambe da «trop» model e soprattutto metterle in vetrina in quei centri dove i palestrati pullulano e stroncano. Così meglio farlo tra loro, magari in un centro ladies only. Cambiano il tipo di allenamento, i macchinari, il personale, gli obiettivi. Alle signore non interessa, o interessa meno, esibire muscoli da primato, basta tonificare, tenersi in forma, perdere l'adipe accumulato. Nel club potranno allenarsi in totale serenità, perché per molte c’è diffidenza, paura e poca volontà di mettersi a confronto in un ambiente non protetto. E poiché nessuno meglio di una donna può comprendere un’altra donna, le istruttrici saranno solo e soltanto donne». Un ragionamento che non fa una grinza? Comunque in programma sono raggruppate tutte le discipline di tendenza che favoriscono la cura del corpo attraverso la mente, le istruttrici assicurano siano la panacea di ogni smagliatura, anche cerebrale. Discipline per la mente, neuromuscolari e brucia grassi, l’ultimo urlo al femminile di un corpo che fluttua spavaldo per la city.
Gli attrezzi hanno, o dovrebbero avere, dimensioni e contrappesi diversi, l'esercizio aerobico resta ma perde d'importanza rispetto a quello isometrico, le tecniche dolci e il relax, dallo yoga all'aquagym, salgono in classifica rispetto alle flessioni e ai saltelli. E gli allenatori, o meglio le allenatrici, sono in grado di capire tutto o quasi: i giorni più difficili e gli sbalzi ormonali, la tragedia di un chilo in più sulla bilancia e l'ansia della prova costume. 
Che l'allenamento debba essere dedicato lo conferma anche Giuseppe Vercelli, psicologo dello sport: "Nonostante la falsa competizione che arriva dai record mondiali, alle donne conviene un esercizio basato sulla resistenza e sull'empowerment piuttosto che sui risultati rapidi".

In questi centri non mancano i programmi specifici per chi è in attesa di un figlio, per chi è appena diventata mamma o per chi lo è già da un po' ma dalla gravidanza ha "ereditato" qualche chilo e ora vuole rimediare. "Lo staff studia esercizi su misura - spiega Sabrina Giola di Fitness First Ladies Only - che tengono conto con discrezione del punto di partenza della cliente: eventuale sovrappeso, abitudine o meno a fare del movimento, tempo a disposizione, inclinazioni psicologiche...".

Già, perché le donne, o almeno molte di loro, frequentano poco le palestre la sera e nei weekend. Per loro il momento ideale è la mattina, quando i bimbi sono a scuola, quando hanno bisogno di essere accolte, coccolate, magari nutrite e allenate in tempo per rientrare puntuali a casa. Gli spazi possono essere ridotti, una sala pesi è superflua, mentre Pilates, yoga, shatzu e tai chi sono graditi, anche nelle loro forme meno rigorose. Pensate a Jane Fonda e ai suoi video ammazza-cellulite. Aggiungete un pizzico di piacere e una briciola di autostima, un tocco di relax e il gioco è fatto.

                                                                                                                    (Fonti varie)

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