L'uomo è fisiologicamente portato verso la ricerca del benessere, vi è un punto detto di omeostasi in cui l'essere vive in assenza di alcun stato di tensione, si tratta, però, di una condizione quasi ascetica.
Diversamente, l'essere umano percepisce e interpreta come stato di benessere il non avvertire alcuna sensazione di dolore. Ma non siamo ancora nella condizione di PIACERE.
Il piacere è tutt'altra cosa, non è assenza di dolore, è un vissuto tutto soggettivo e personale, spesso spaventa e crea ansie perchè poco controllabile, per paradosso, il dolore lo è molto di più.
Il piacere è un'esperienza fugace e nello specifico del piacere sessuale si tratta di un'esperienza intensissima, difficile da spiegare a parole.
Esistono delle strutture neurofisiologiche del piacere in senso generale come quello legato all'assaporare un cibo oppure alla lettura di un buon libro ed esistono strutture legate al piacere sessuale in particolare.
Vi sono aree cerebrali responsabili nell'evocare sensazioni di piacere ed emozioni piacevoli che si collocano in zone specifiche del Sistema Nervoso Centrale, fra queste vi sono quelle dei neurotrasmettitori e neuromodulatori.
Si tratta di particolari sostanze chimiche che hanno come funzione principale quella di trasmettere l'impulso nervoso tra le sinapsi, così l'impulso si muove e stabilisce un collegamento tra le varie strutture nervose. Tali sostanze entrano in gioco anche nella raffinata produzione del piacere, emozione e sensazione che entra a far parte del complesso comportamento umano.
Altre sostanze sono dette neuromodulatori e hanno funzione non tanto di trasmettere l'impulso quanto di modularne la portata e gli effetti. Sono meccanismi neuroormonali che condizionano la produzione di piacere, in particolare consideriamo le famose endorfine, entrate ormai nel linguaggio comune.
Ma che cosa sono queste sostanze così prepotentemente responsabili del nostro buon umore?
Sono prodotte dal sistema nervoso, hanno un'azione molto simile a quella della morfina e modulano le sensazioni di piacere e di soddisfazione producendo, così, a livello psicologico comportamenti e azioni atte a rinforzare e a riprodurre queste sensazioni vissute.
Le endorfine proteggono indirettamente la nostra vita, in generale hanno anche un effetto di modulazione della soglia del dolore, che, in questo modo, viene innalzata inoltre, di fondamentale importanza nella vita odierna, modulano gli effetti dello stress, anche quando si tratta di stress specifici legati a momenti particolari della vita come le separazioni e le perdite.
Ma, contrariamente a ciò che si pensa, non è l'endorfina che entra nella nostra circolazione e irrora il nostro organismo che motiva la persona e fa nascere e crescere in essa il desiderio sessuale. Possiamo affermare che un buon apporto di questa sostanze predispone l'individuo alla ricerca di sensazioni piacevoli, lo fa uscire dal proprio isolamento e aumenta considerevolmente il tono dell'umore in senso positivo e propositivo, con conseguenze generali di affermazione della propria autostima, tutto in ricaduta. Inutile dire che con tali presupposti anche la carica erotica e l'attività sessuale non hanno che da guadagnarci.
Dal canto loro le endorfine, sembrerà strano, inibiscono i comportamenti sessuali. Infatti l'azione delle endorfine produce già sensazioni di piacere e questo non favorisce la nascita di spinte e motivazioni alla ricerca del piacere, anche quello sessuale.
Ma, di fondamentale importanza è l'azione analgesica anti stress prodotta da queste sostanze e sappiamo quanto lo stress sia anche causa di mancanza o carenza del desiderio.
In conclusione la pozione magica sia del desiderio che della potenza sessuale nell'uomo o nella donna, non esiste.
Ciò a cui è necessario ambire è cercare di creare e mantenere un proprio equilibrio personale, fattore così soggettivo e individuale che non può essere circoscritto all'interno di una limitante sostanza chimica, per quanto molto importante, nell'ambito, però, di un sistema più generale. Non c'è ricetta, non c'è farmaco che da soli possano risolvere un disagio, esiste la volontà individuale e la capacità di essere propositivi verso se stessi.
(da Desideri magazine)
Diversamente, l'essere umano percepisce e interpreta come stato di benessere il non avvertire alcuna sensazione di dolore. Ma non siamo ancora nella condizione di PIACERE.
Il piacere è tutt'altra cosa, non è assenza di dolore, è un vissuto tutto soggettivo e personale, spesso spaventa e crea ansie perchè poco controllabile, per paradosso, il dolore lo è molto di più.
Il piacere è un'esperienza fugace e nello specifico del piacere sessuale si tratta di un'esperienza intensissima, difficile da spiegare a parole.
Esistono delle strutture neurofisiologiche del piacere in senso generale come quello legato all'assaporare un cibo oppure alla lettura di un buon libro ed esistono strutture legate al piacere sessuale in particolare.
Vi sono aree cerebrali responsabili nell'evocare sensazioni di piacere ed emozioni piacevoli che si collocano in zone specifiche del Sistema Nervoso Centrale, fra queste vi sono quelle dei neurotrasmettitori e neuromodulatori.
Si tratta di particolari sostanze chimiche che hanno come funzione principale quella di trasmettere l'impulso nervoso tra le sinapsi, così l'impulso si muove e stabilisce un collegamento tra le varie strutture nervose. Tali sostanze entrano in gioco anche nella raffinata produzione del piacere, emozione e sensazione che entra a far parte del complesso comportamento umano.
Altre sostanze sono dette neuromodulatori e hanno funzione non tanto di trasmettere l'impulso quanto di modularne la portata e gli effetti. Sono meccanismi neuroormonali che condizionano la produzione di piacere, in particolare consideriamo le famose endorfine, entrate ormai nel linguaggio comune.
Ma che cosa sono queste sostanze così prepotentemente responsabili del nostro buon umore?
Sono prodotte dal sistema nervoso, hanno un'azione molto simile a quella della morfina e modulano le sensazioni di piacere e di soddisfazione producendo, così, a livello psicologico comportamenti e azioni atte a rinforzare e a riprodurre queste sensazioni vissute.
Le endorfine proteggono indirettamente la nostra vita, in generale hanno anche un effetto di modulazione della soglia del dolore, che, in questo modo, viene innalzata inoltre, di fondamentale importanza nella vita odierna, modulano gli effetti dello stress, anche quando si tratta di stress specifici legati a momenti particolari della vita come le separazioni e le perdite.
Ma, contrariamente a ciò che si pensa, non è l'endorfina che entra nella nostra circolazione e irrora il nostro organismo che motiva la persona e fa nascere e crescere in essa il desiderio sessuale. Possiamo affermare che un buon apporto di questa sostanze predispone l'individuo alla ricerca di sensazioni piacevoli, lo fa uscire dal proprio isolamento e aumenta considerevolmente il tono dell'umore in senso positivo e propositivo, con conseguenze generali di affermazione della propria autostima, tutto in ricaduta. Inutile dire che con tali presupposti anche la carica erotica e l'attività sessuale non hanno che da guadagnarci.
Dal canto loro le endorfine, sembrerà strano, inibiscono i comportamenti sessuali. Infatti l'azione delle endorfine produce già sensazioni di piacere e questo non favorisce la nascita di spinte e motivazioni alla ricerca del piacere, anche quello sessuale.
Ma, di fondamentale importanza è l'azione analgesica anti stress prodotta da queste sostanze e sappiamo quanto lo stress sia anche causa di mancanza o carenza del desiderio.
In conclusione la pozione magica sia del desiderio che della potenza sessuale nell'uomo o nella donna, non esiste.
Ciò a cui è necessario ambire è cercare di creare e mantenere un proprio equilibrio personale, fattore così soggettivo e individuale che non può essere circoscritto all'interno di una limitante sostanza chimica, per quanto molto importante, nell'ambito, però, di un sistema più generale. Non c'è ricetta, non c'è farmaco che da soli possano risolvere un disagio, esiste la volontà individuale e la capacità di essere propositivi verso se stessi.
(da Desideri magazine)
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