lunedì 23 maggio 2011

Bebè: sviluppo motorio mese x mese

L'acquisizione delle capacità motorie procede in parallelo con la maturazione delle funzioni neurologiche, muscolari, sensoriali. È quindi il risultato di una serie a volte impercettibile, a volte estremamente evidente, di abilità che il bambino continua incessantemente a collezionare dal momento della nascita e per tutta l' età evolutiva...
La crescita avviene in maniera ordinata: i grandi muscoli si sviluppano prima dei piccoli, la padronanza delle braccia viene acquisita prima di quella delle mani e delle dita e il controllo motorio procede dalla testa ai piedi, cioè in senso discendente.

Nelle primissime settimane di vita, i movimenti sono in genere l'espressione di riflessi istintivi. Non potrebbe essere altrimenti visto che tutto l'organismo è in una delicata fase di adattamento e molti apparati (muscolare, neurologico) sono ancora in "rodaggio".
Solo verso il terzo mese i movimenti grossolani, quelli cioè che coinvolgono tutto il corpo, e i movimenti cosiddetti fini, che riguardano esclusivamente le capacità manuali, iniziano a diventare volontari.
E non è un caso; in questo periodo infatti il bambino ha già raggiunto:
  • una buona tonicità muscolare;
  • il controllo della testa;
  • una migliore coordinazione visiva, tanto che riesce a seguire soggetti in rapido movimento.
 Alla conquista dello spazio

  • 0-6 mesi: Un'altra tappa miliare nel processo di maturazione motoria si ha già a soli sei mesi, epoca in cui il piccolo conquista la posizione seduta e, al tempo stesso, affina la capacità di coordinazione mano-occhi. Il cambio di prospettiva infatti permette al bambino, da un lato, di sperimentare nuovi movimenti e, dall'altro di andare alla scoperta di sé iniziando dai confini del proprio corpo. Lo straordinario sviluppo del controllo degli occhi, delle mani e del corpo, che Piaget, il famoso psicopedagogista svizzero, definiva il maggior salto dell'infanzia, consente al bambino di comprendere il rapporto di causa ed effetto che, d'ora in poi, diventa una delle molle dell'apprendimento, anche motorio.
  •  6-12 mesi: Tutto il secondo semestre di vita, in realtà, è costellato da una serie formidabile di progressi e l'energia che il bambino mette ogni giorno nei suoi esercizi fisici e mentali testimonia il desiderio implacabile di imparare. Se il culmine di questa fase è rappresentato senza dubbio dai primi passi, vi sono però conquiste, forse meno appariscenti, ma altrettanto importanti, di movimenti che si potrebbero definire di specializzazione. Gesti come la "presa a pinza" che porta ad afferrare oggetti anche minutissimi con pollice e indice, oppure l'uso diversificato delle mani, con la sinistra che tiene un giocattolo e la destra che ne muove un altro, o ancora l'abilità nel raggiungere a colpo sicuro un oggetto mentre si guarda altrove, dimostrano come il bambino alleni il suo corpo ma anche come eserciti la sua mente: può infatti sperimentare la spazialità, verificando profondità e distanze; l'interazione fra sé e gli oggetti e degli oggetti tra loro; l'autonomia, allontanandosi a comandando a prendere qualcosa che lo interessa.
 È ora di perfezionarsi

  • 12-24 mesi: Il secondo anno di vita si apre all'insegna del perfezionamento delle abilità motorie; è importante quindi incoraggiare il bambino in queste sue attività, che lo vedono concentrarsi sempre di più. È il 15° mese il giro di boa per quanto riguarda i movimenti fini: la capacità volontaria di afferrare un oggetto è un'acquisizione che richiede sempre maggiore abilità. Il bambino deve imparare a modulare le forze e a controllarle poi volontariamente.
Anche per quanto riguarda i movimenti grossolani occorre un notevole grado di abilità: camminare tenendo in mano un oggetto, infatti, significa essere capaci di coordinare i movimenti, mantenere l'equilibrio, usare la forza muscolare. La consapevolezza di queste acquisizioni va di pari passo con lo sviluppo dell'autonomia, e anzi ne è l'espressione più evidente.
La disinvoltura con cui ora il bambino usa gli oggetti, la frustrazione e la rabbia con le quali reagisce alle difficoltà che non riesce a superare, il desiderio di imitare i gesti degli adulti non fanno che ribadire la sua voglia di indipendenza.

                                                                      (Fonti www.pubblibaby.it)

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