martedì 3 maggio 2011

Male ai piedi? Attenti alle scarpe!

I tacchi a spillo «pungono»  la schiena e le gambe. Ma anche ballerine e infradito nascondono insidie. Gli esperti criticano le scarpe oggi in voga e stilano consigli.

Secondo un sondaggio dell'Associazione dei podologi statunitensi, sei donne su 10 si vergognano dei loro piedi. Inevitabile che gli esperti americani cerchino di rimediare con una lista di consigli. Primo: sebbene il barefoot faccia tendenza, andare in giro scalzi è, secondo i podologi, «il modo migliore per contrarre infezioni e ferirsi».
C'è chi sostiene che camminare scalzi permetta al piede una naturalezza difficile da avere con le scarpe. In realtà spesso si indossano quelle sbagliate: con calzature confortevoli, si evitano i calli e in più i piedi sono protetti da tagli e infortuni. Precisa Mauro Montesi, presidente dell'Associazione italiana podologi: «Ma camminare scalzi sulla sabbia o sul brecciolino è un buon esercizio, perché fa lavorare tutte le articolazioni del piede». In tutte le altre situazioni, è fondamentale la scelta delle scarpe, compito in cui «A commettere errori sono soprattutto le donne, che privilegiano la componente estetica a scapito della comodità — prosegue l'esperto — . Proprio per questo, nel 70 per cento dei casi sono loro, più che gli uomini, ad avere problemi ai piedi». Quella dei podologi è una battaglia difficile, perché a dettare legge non sono i medici, ma la moda. Se così non fosse, zeppe e tacchi alti sarebbero spariti da tempo.

Il tacco più gradito ai nostri piedi è di 3-4 centimetri. «Misura che consente di distribuire bene il peso fra tallone e avampiede» spiega Paolo Maraton Mossa, direttore del Centro pilota di chirurgia del piede di Milano. Invece «Tacchi a spillo e zeppe spostano il baricentro in avanti e sovraccaricano la parte anteriore del piede, causando alla lunga danni alle articolazioni e anche alla schiena — sottolinea Montesi — . Gli stilisti continuano a proporre questi modelli perché slanciano la gamba e fanno sì che i glutei siano più sporgenti e arrotondati. Anche l'andatura è più sinuosa, perché a ogni passo il corpo ondeggia per trovare stabilità in una posizione che non è naturale». «Il mal di schiena che può manifestarsi quando si portano i tacchi alti è dovuto al fatto che il corpo deve adattarsi al nuovo equilibrio. Se sparisce nell'arco di poche ore non è di per sé un segnale di allarme — precisa Stefano Negrini, direttore dell'Istituto scientifico italiano colonna vertebrale di Milano — . I tacchi alti possono però causare danni se già ci sono problemi alla colonna, per esempio una scoliosi molto accentuata. E in ogni caso, questo tipo di calzatura va indossata per poche ore, non abitualmente, insomma».

«Ma anche le ballerine e i sandali rasoterra non vano usati per lunghi periodi o se si deve camminare molto, perché «Mettono in tensione il tendine di Achille e possono provocare tendiniti e infiammazioni al tallone» sottolinea Maraton Mossa. Semaforo rosso, infine, per le infradito che, apparentemente comode, nascondono non poche insidie. «Possono andare bene in piscina o sulla spiaggia, ma vanno evitate in città, se si deve camminare a lungo o se si fa sport» riprende Maraton Mossa. I podologi americani precisano che calzature di questo tipo non danno alcun supporto all'arco del piede. E che, specie se di cattiva qualità, possono causare dolori all'arco plantare, tendiniti e infiammazioni fra le dita, soprattutto con i modelli in plastica. «Fra il primo e il secondo dito del piede passano arterie e vie nervose che possono essere danneggiate da questi tipo di calzatura — avverte l'ortopedico milanese — . Inoltre, le infradito non danno protezione: ci si può lussare un alluce semplicemente inciampando».
                                                                                                

                                                                                                          (Fonti Varie)

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