lunedì 9 maggio 2011

In coppia: oltre il conflitto

Come gestire le difficoltà nel rapporto a due? Alcuni consigli per superare con successo il conflitto ed uscirne rafforzati.
 

Il termine conflitto ci rimanda immediatamente un'immagine negativa di un momento in cui tutte le energie di cui disponiamo convergono nel tentativo di fronteggiare l'altro e dal quale ne usciamo indipendentemente dall'esito di vincitori o vinti, particolarmente turbati, spossati e con quella strana sensazione di “vuoto in testa”.
Ma se andiamo a cercare il significato del termine dal punto di vista etimologico troviamo certamente la traduzione in “combattere” o “lottare”, ma troveremo altresì traduzioni come “opporre”, “mettere a confronto” (dal latino: confligo) e ancora “tormentare”, “turbare” (dal latino: conflicto).
Dobbiamo partire dal presupposto che il conflitto sia una delle realtà esistenziale dell'essere umano, esso costituisce la base su cui si costruiscono tutte le relazioni, da quelle amicali, parentali e di coppia. Tutte le relazioni sono costruite dai partner, attori nella relazione, su equilibri che si rivelano fondamentalmente instabili, nella coppia il ciclo di vita è contraddistinto da fasi altalenanti in cui ora viene meno l'equilibrio, ora viene ristabilito anche attraverso momenti di conflitto, o meglio, di confronto. La coppia si muove barcamenandosi tra quelle che sono le forze di coesione come l'intesa psicologica e sessuale, e le forze di separazione come l'incapacità nel dialogare, l'aggressività esagerata muovendosi verso una ricerca infinita e costante dell'equilibrio di cui si accennava sopra.
Incontrarsi, piacersi, innamorarsi, amarsi e decidere di vivere insieme sono eventi non acquisiti una volta e per sempre, sta alla maturità dei partner confrontarsi in maniera dinamica e sostenere attraverso il confronto continuo i cambiamenti e le evoluzioni di ciascuno per modificare e rinnovare la propria coppia. Così, il confronto continuo è spesso sinonimo di conflitto e il conflitto non è certo esente da aggressività, termine che tanto ci spaventa. L'aggressività nella coppia è funzionale alla sopravvivenza della stessa, non possiamo pensare, ad esempio, ad un rapporto sessuale privo di un certo grado di aggressività, ovviamente si sta parlando di aggressività costruttiva, quella che permette ai partner reciprocamente di “entrare” e in un certo senso “invadere” il mondo fisico e psicologico dell'altro rispettandone le peculiarità, i bisogni.
Il conflitto, visto come scambio e non come prevaricazione, nasce dalla capacità di affrontare utilizzando quel pizzico di aggressività di cui madre natura ci ha forniti, ciò permette di “uscire allo scoperto” e manifestare i propri stati d'animo appena essi compaiono, prima, cioè, che raggiungano livelli difficili da gestire e da risolvere, prima che compaia la fatidica frase “com'è che siamo arrivati a questo punto?”.
La capacità di dialogo ha a che fare spesso con la capacità di tollerare il conflitto, ossia il confronto, la coppia che parla, che esprime, che “si racconta” è anche sicuramente una coppia che si confronta, che spesso discute dimostrando un alto livello di rispetto e della propria individualità e della propria coppia, è in sostanza una coppia che crede nella coppia.
Il litigio è un momento importante, fondamentale, non bisogna credere nelle coppie che non litigano mai spesso create su presupposti simili a quelli di agenzie d'affari, quasi supportate da contratti. L'interruzione della reciproca protezione che avviene attraverso un momento di conflitto apre la strada ad una maggiore conoscenza dell'altro in una modalità assolutamente autentica, mentre litigo con il mio partner lo scopro e cerco quale strategia posso adottare per accettarlo e tollerare la sua diversità rispetto alla mia persona.
Questo è il significato del condividere e dello stare insieme.       

                                                                       (Fonti www.desideri magazine.it)

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